TERAMO – «La maggioranza che governa l’istituzione Provincia è una maggioranza di centro sinistra che si è nettamente affermata anche grazie al contributo di Abruzzo Civico ed è evidente che nel mio agire ne ho dovuto tener conto, sia per correttezza personale sia per correttezza politica». prende atto della dimissioni di Verna, il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino e interviene per spiegare la sua posizione. «Il Partito Democratico provinciale, anche alla luce di un mancato accordo programmatico sulle alleanze – accordo che ho auspicato e che continuo ad auspicare ma che rientra nella specifica e autonoma area di azione dei partiti – mi ha chiesto di rivedere la mia scelta sulla vicepresidenza, una delega assegnata al consigliere provinciale Mario Nugnes, espressione di Abruzzo Civico. Una richiesta che ho intenzione di onorare come ho sempre onorato la mia appartenenza al PD – ne sia testimonianza il mio concreto e inequivocabile impegno a fianco dei nostri candidati Sindaci nei Comuni al voto – con i tempi e i modi che la complessità delle relazioni politiche consentono e con l’unico obiettivo di mantenere salda la maggioranza ed evitare ripercussioni negative sull’istituzione pubblica in un momento nel quale il tema delle alleanze non è certo un problema della Provincia di Teramo o di Renzo Di Sabatino ma investe tutti i partiti, PD compreso, come dimostra il tema caldo della scelta del sistema elettorale».
La fretta dunque, non porta consiglio, secondo quanto sostiene il presidente del’Ente. «A margine, consentimenti una riflessione personale: in questi due anni e mezzo abbiamo governato navigando in un mare in tempesta. Abbiamo dovuto far fronte ad un quadro legislativo e finanziario assolutamente confuso – dice Di Sabatino – che sta mettendo in ginocchio tutte le Province italiane e mandando all’aria il tradizionale sistema dei servizi essenziali ai cittadini, abbiamo affrontato una sequenza di calamità naturali di non pari proporzioni, abbiamo risanato i conti e aperto cantieri come mai negli ultimi dieci anni, abbiamo rimesso al centro dell’agenda le questioni riguardanti il lavoro e l’impresa con risultati non disprezzabili per un Ente che non sa se arriverà a fine anno. Questi i temi che vorrei vedere al centro di una riflessione politica, e con un po’ di presunzione, credo che anche per i cittadini siano decisamente più interessanti».